Postati: 18 maggio 2010 at 18:39 | IP Logged
|
|
|
Ciao, ho visto la foto del tuo pulletto e penso che uno dei modi che tu hai di permettergli di vivere una vita più comoda è quello di addestrarlo con molta pazienza. Ti dico questo perchè in passato ho avuto due esperienze simili, di un pulletto che è nato così e la mamma non lo alimentava più (ma io non l'ho lasciato morire e l'ho allevato a mano) e di un'altra invece ormai adulta alla quale un falco ha mangiato proprio davanti ai miei occhi una zampa.....ma ti parlerò solo del primo caso perchè la seconda se l'è cavata bene già dai primi giorni.
Quando una cocorita nasce o diventa disabile è un vero casino !!!!! Tanto per cominciare quasi tutte le femmine quando vedono che un pulletto non è perfetto, lo uccidono o lo buttano fuori dal nido o non lo alimentano affinchè muoia...e questo fa parte della cosiddetta selezione naturale proprio perchè se diventasse adulto come il tuo comunque avrebbe difficoltà ad essere al sicuro ed autosufficiente...quindi la natura non spreca le sue risorse e le concentra su chi ha maggiori potenzialità di usufruirne.
Ma il tuo pulletto è proprio carino e come i miei due "cocodisabili" dei quali ti parlavo ,merita una esistenza più dignitosa, quindi devi con molta pazienza fare in modo che impari a cavarsela. Dagli altri pappagalli riceverà solo beccate quindi difficilmente potrà imitarne il comportamento ma dovrà studiarne uno tutto suo per risolvere i suoi problemi di movimento. tu cerca di guadagnare intanto la sua fiducia ed inizia a farlo uscire dalla gabbia. Tutto dovrà avvenire sul pavimento, dove dovrai mettere una grande coperta in modo che se dovesse cadere in malo modo non possa farsi male. Fuori dalla gabbia fai in modo che inizi ad assaporare la spiga di panico e che per mangiarla sia stimolato a zompettare da un posto ad un altro. Io avevo aperto appositamente a metà in senso longitudinale una vecchia gabbia e ad essa avevo fissato tre posatoi a differenti altezze.
Inizialmente però prima di usare questa gabbia dimezzata, ho dovuto stimolarlo affinchè imparasse a salire sui posatoi cosa abbastanza difficile perchè mancando la forza di una zampa rimaneva minuti interi appeso alle sbarre a pochi cm dal fondo. Così ho iniziato a fare in modo che riuscisse a salire sul mio dito offrendogli con l'altra mano un pezzo di filo di ferro al quale si agganciava con il becco per tirarsi. In questo modo avvicinando il filo di ferro ed il dito riuscivo a fargli cambiare dito ed in breve tempo ha imparato a passare da un dito all'altro semplicemente tirandosi col becco tramite il filo di ferro...e la zampina sana si è notevolmente irrobustita. Tutto questo è stato molto utile per lui perchè dopo ha imparato a muoversi speditamente arrampicandosi sulla gabbia, ma per il volo è più complicato perchè se ad esempio gli allontanavo la gabbia, lui nel tentativo di raggiungerla tentava di volare ma non riuscendo a darsi una spinta equilibrata con l'unica zampa che aveva non riusciva a spiccare il volo e anche quando riusciva non riusciva ad atterrare con precisione dove voleva. Per questo utilizzando la gabbia divisa in due che ti ho descritto, lo mettevo sul posatoio più basso e gradualmente allontanavo il panico per stimolarlo a saltare verso il posatoio successivo .....dopo un po' di cadute però ha imparato ad avere più mira ed ha cominciato a saltare correttamente. Il passo successivo è stato quello di indurlo a volare e non semplicemente saltare da un posatoio all'altro.......stesso sistema....ma mettendo i posatoi molto più distanziati in modo che dovesse necessariamente fare almeno un battito di ali per raggiungere la meta.......le prime volte cadeva poi, ha imparato....ma sempre con taaaaaaaaaaaaanta pazienza da parte mia e tanta caparbietà dalla sua.
Quando infine ha imparato a essere più autosufficiente l'ho potuto rimettere con gli altri ed è migliorato ancor di più in un batter d'occhio.....A distanza di tempo poi ho valutato insieme al veterinario l'opportunità di amputargli quella zampa storta ed inutile che aveva cosicchè alla fine lui ne amputò solo una parte per permettergli di utilizzare il moncherino come sostegno e la cosa lo agevolò molto nei suoi spostamenti. Ora purtroppo il pappagallino del quale ti ho parlato non c'è più ma è vissuto tranquillo e beato per ben 10 anni...
Scusami se mi sono dilungato, ma tutto questo l'ho fatto per incoraggiarti a non darti per vinto perchè con la pazienza e l'amore per i nostri animali possiamo aiutarli a superare meglio anche le loro disabilità motorie.....
Un saluto....a presto....Betto.....
__________________ Guarda le mie coco su :http://www.cocorite.it/forum/forum_posts.asp?TID=23055&PN=1
E la mia voliera nuova :http://www.cocorite.it/forum/forum_posts.asp?TID=23036&PN=1
|